Lo scopo è quello di riaprire il termine del giugno del 2005 considerando che dopo tale data, sono emerse nuove aree interessate dalla presenza di Amianto e nuovi lavoratori hanno maturato i requisiti di esposizione a tale agente patogeno, senza potere tuttavia usufruire del beneficio previdenziale.
L’Amianto resta ancora molto diffuso, sotto diverse forme, su tutto il territorio nazionale e per tale ragione occorre che Governo e Parlamento si assumano un impegno ufficiale a trovare una definitiva soluzione normativa che ponga fine a trattamenti diseguali tra lavoratori esposti in ragione del diverso periodo di esposizione.
Secondo Legambiente del resto, gli edifici pubblici e privati contenenti amianto sarebbero più di 188.000, mentre i siti industriali dislocati su tutto il territorio nazionale e altre strutture contenenti la pericolosa fibra sarebbero 6.913 con una particolare incidenza anche per quel che riguarda edifici scolastici. Dunque un intervento normativo sulla materia appare sicuramente necessario.