Ha avuto il successo sperato la prima sperimentazione partita in Italia, in particolare a Bergamo, con l’uso di un drone e di altri supporti di tecnologia innovativa, per verificare le coperture in Eternit e il loro stato di degrado.
Fino a oggi, infatti, queste operazioni erano fatte da tecnici con tutti i rischi connessi, anche legati all’altezza dei tetti. Con l’utilizzo di questi droni, particolarmente sofisticati, si potrà verificare lo stato di conservazione e decidere di programmare gli interventi secondo il grado di priorità.
La strada e’ quella giusta: innovazione a tutela dell’ambiente.
Il primo obiettivo è la realizzazione di una mappatura dettagliata, in grado di fornire indicazioni sulle zone interessate e sul rispettivo grado di deterioramento dell’Amianto. La conoscenza puntuale del territorio d’azione rappresenta uno step fondamentale per la buona riuscita delle fasi successive, ossia la creazione di una banca dati condivisa per permettere il dialogo tra i database già esistenti, ma indipendenti tra loro e la successiva programmazione degli interventi di bonifica secondo la normativa vigente.